La Viola mammola, anche detta Viola odorosa o più semplicemente Violetta (Viola odorata L., 1753) è un piccolo fiore che annuncia la fine della stagione fredda: è lei la pianta pioniera della primavera, che spunta ai primi tepori e tende a sfiorire non appena le temperature si alzano. Delicata, profumata, e bellissima nelle sue declinazioni cromatiche che dal viola intenso sfumano fino all'azzurro, passando dal lilla al blu pastellato. Una piantina semplice e umile, tanto da passare inosservata, anche se meriterebbe molta più attenzione nei giardini ma anche negli orti moderni.
Non è un caso che si chiami viola mammola: infatti, con il termine "mammola" si indicavano i bambini che dovevano ancora essere svezzati. Ecco che la Viola diventa mammola ad indicare quel senso di fragilità, timidezza e sensibilità che contraddistingue appunto questo fiore.
La Viola cresce spesso al riparo di siepi e di alberi, in mezzo ai prati, in luoghi riparati e discreti: non vuole vantarsi troppo di quel colore meraviglioso che contraddistingue i suoi piccoli e minuti fiorellini, delicati ma dal profumo inebriante! Protagonista di storie e leggende, ma anche di antichi rimedi: andiamo a conoscere un po' più da vicino questo piccolo fiore dalle grandi virtù...
UN PO' DI STORIA
Numerosi racconti si tramandano sulla Viola, a partire dai greci, dai romani, arrivando al medioevo e alla storia moderna. E numerosi sono anche gli appellativi dati a questo fiore: uno tra tutti è "Fiore della modestia", forse perché, con grande umiltà, nasconde la bellezza e l'incantevole profumo dei suoi fiori all'interno delle foglie a forma di cuore.
La leggenda greca
Nella mitologia greca si narra di una ninfa di nome Io, che era amata segretamente da Zeus. Per nasconderla da sua moglie Era, Zeus la trasformò in una bellissima mucca bianca. Tuttavia Io era abituata a mangiare cibo umano, e non poteva sopportare di nutrirsi con le comuni erbe di cui si nutre una mucca. Fu così che Zeus trasformò le lacrime della sua amata in profumate e bellissime violette, che solo a lei fu permesso di mangiare.
Gli Ateniesi consideravano le viole il simbolo della loro città: infatti, si dice che Ion, leggendario fondatore di Atene, fu accolto dalle ninfe acquatiche, che gli diedero le viole come segno di buon augurio. Il fiore divenne l'emblema della città e da quel momento non si riuscì a trovare una casa ateniese, un altare o un matrimonio in cui non ci fossero questi fiori.
Il mito inglese
Secondo una leggenda inglese, il Re Frost si sentiva molto solo nel suo enorme palazzo di ghiaccio dove tutto era gelido e senza vita. Perciò decise di mandare i suoi cortigiani a cercare una ragazza dolcissima in grado di sciogliere il suo cuore e portargli felicità. I cortigiani trovarono una vergine molto timida di nome Violet e la presentarono al Re. Immediatamente il Re venne sedotto dal fascino della ragazza e si innamorò di lei. Sebbene un tempo fosse un monarca severo e autoritario, con Violet divenne gentile e caloroso e promise al suo popolo che gli inverni aspri e sconfinati del suo regno sarebbero diventati più miti per la metà di ogni anno. Violet implorò il re di poter rivedere il suo popolo: egli acconsentì, a patto che tornasse da loro sotto forma di fiore solo in primavera, tornando poi al regno gelido del marito.
Simbologia cristiana
Nell'arte cristiana, la viola simboleggia l'umiltà della Vergine Maria. Un antico racconto afferma che le violette fossero in principio di colore bianco, fino a quando Maria fu piena di angosce e dolore nel vedere il proprio figlio soffrire sulla Croce.
Da quel momento, tutte le violette diventarono di colore viola, per sottolineare il suo lutto. Forse anche per questo motivo il viola rimane un colore associato al lutto.
USI E CONSUMI NEL PASSATO E NEL PRESENTE
I romani decoravano le tavole per i banchetti con le violette, nella convinzione che questi fiori potessero prevenire l'ubriachezza. Non solo: le ghirlande di viole erano usate per alleviare i postumi di una sbornia e a tale proposito, i romani producevano un vino coi fiori da utilizzare dopo aver bevuto troppo. Plinio ha documentato le proprietà medicinali delle viole, prescrivendole per i disturbi della gotta e della milza.
I greci invece usavano questi fiori per aiutare a indurre il sonno e per calmare la rabbia. La viola è sempre stata usata come simbolo d'innocenza e modestia. Gli antichi persiani utilizzavano la viola per guarire il cuore e la testa. Un'infusione di violette in acqua calda aiutava a calmare un cuore spezzato, mentre i cristiani del Medioevo credevano che le violette fossero un tempo fiori forti e verticali fino al giorno in cui l'ombra della croce cadde su di loro sul Monte Calvario. In connessione con questa leggenda, le violette venivano spesso utilizzate nelle cerimonie del Venerdì Santo.
Non solo: è proprio nel tardo medioevo che si credeva che le viole servissero a contrastare le malattie cardiache, proprio perchè le foglie, a forma appunto di cuore, erano certamente un segno mandato da Dio. A partire dal XVI secolo, la violetta veniva utilizzata come antidolorifico, poiché era tra le poche piante a contenere l'acido salicilico, ingrediente principale dell'aspirina.
In Francia, esiste un’altra leggenda, secondo la quale nei petali delle Violette è possibile intravedere il volto della persona amata.
Ai giorni nostri, la Viola viene utilizzata per preparare un efficace sciroppo per la tosse, dal sapore delicato e al tempo stesso intenso; essendo un fiore commestibile, è molto utilizzato anche in cucina. Un altro uso comune è l'utilizzo dell'olio che si ricava dai suoi petali nell'industria dei profumi: molto famosa è l'essenza della violetta di Parma.
LA VIOLA IN CUCINA
I fiori e le foglie sono commestibili: possono essere utilizzate in insalata o cotte come verdure. I fiori possono essere trasformati in gelatine, canditi o messi in insalata per guarnire e dare colore. Possono anche servire come coloranti o per aromatizzare i liquori. Molto famose sono le violette candite, alternativa intelligente alle caramelle. Le foglie, ricche di mucillagini, si prestano per addensare le zuppe.
PROPRIETA'
La viola ha proprietà diuretiche, lassative, espettoranti e antinfiammatorie. Molto utile per curare la tosse e il raffreddore. L’infuso ottenuto con i fiori e le foglie agisce come valido rimedio espettorante.
LE SCHEDE DEL CALENDARIO DELLE ERBE OFFICINALI
Ecco qualche consiglio per utilizzare la viola mammola tramite preparazioni ad uso esterno, come il decotto, e ad uso interno, con una tisana decongestionante.
Sul nostro Calendario delle erbe officinali e spontanee, troverai tutte le principali piante presenti sul territorio italiano, suddivise per stagionalità e riconoscibili attraverso precisi disegni botanici.
All'interno del Calendario troverai anche un indice analitico con tutti i relativi nomi botanici e periodo esatto di raccolta. E, se non dovesse bastare, troverai anche numerose schede come questa in cui trovare rimedi officinali con le principali piante spontanee.
CARATTERISTICHE DELLA VIOLA ODOROSA
Fiori e foglie
Il fiore ha un'area bianca interna, è piuttosto peloso e si abbassa leggermente. I fiori sbocciano all'inizio della primavera e di solito, quando le temperature si alzano, i fiori muoiono ma non le foglie. Le foglie della Viola sono palmate, alternate, e sono in qualche modo a forma di cuore allungato. Il margine della foglia è dentellato e non ha peli. Possono crescere tra 13 e i 50 mm di larghezza.
Terreno
Possono prosperare in terreni medi, ben drenati, sebbene preferiscano terreni ricchi di umidità.
Clima
Sono piante resistenti e si adattano bene al clima in cui vengono seminate: amano le zone ombreggiate e di solito crescono in punti in cui sono riparate da altre piante. Sono bellissime quando fioriscono, ma non appena le temperature si alzano, i fiori tendono ad appassire e a morire per il caldo dell'estate (non vale però per le foglie). In condizioni di crescita ottimali, le viole possono persino essere fiori infestanti!
Fioritura
Nelle zone con clima mite fiorisce già a marzo, mentre in quelle con clima più rigido da aprile in poi.
Malattie della pianta
E’ una pianta rustica e pertanto molto resistente. Raramente viene attaccata dai ma soffre il marciume delle radici e la ruggine.
Il Calendario delle erbe officinali e spontanee è il modo migliore per poter consultare, ad ogni stagione, quali piante crescono sul nostro territorio. Grazie alle immagini e ad un indice analitico, è possibile riconoscerle e controllare il mese esatto in cui nascono e fino a quando è possibile raccoglierle.
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