Non tutti sono a conoscenza del fatto che la maggior parte dell'attuale produzione mondiale di frumento riguarda la tipologia di grano detto "Creso". Questa varietà fu ottenuta nel Centro di studi nucleari del CNEN della Casaccia (Roma) nel 1974, incrociando la varietà messicana Cymmit ed una varietà mutante del grano italiano antico denominato "Cappelli", sottoponendo quest'ultimo ad un bombardamento con raggi X o gamma.
La mutazione fu effettuata per rendere il nuovo grano piu' corto e quindi meno sottoposto a piegamenti durante le intemperie e, in generale, più produttivo. Infatti, in seguito al largo uso di fertilizzanti chimici, i terreni e i fusti delle piante, si erano molto indeboliti e tendevano ad "allettarsi", cioè piegarsi a terra in seguito a vento o intemperie. Il grano Creso invece risultava essere un grano piu' basso, "nano", dunque piu' resistente ai fenomeni metereologici e alle malattie, e quindi con una resa più alta.
Il grano Creso contiene un'elevata quantità di glutine rispetto al grano antico Cappelli, del quale è dunque una mutazione genetica. Ad oggi sono in tanti ad attribuire a questa mutazione i moltissimi casi di celiachia e di intolleranze al glutine, ed in particolare ad una proteina, la gliadina, alla quale si associano malassorbimento e infiammazione, tipici della celiachia.
Il consiglio è dunque di prediligere innanzitutto il consumo di FRUTTA e VERDURA e di riscoprire i GRANI ANTICHI ITALIANI, che sono rimasti originali ed autentici, senza subire alcuna modifica genetica o radioattiva da parte dell'uomo per aumentarne la produttività. Tra i grani antichi ricordiamo il Senatore Cappelli, il Saragolla, il Grano Monococco, la Verna, il Rieti, la Timilia etc. Sono dei grani generalmente lavorati con macinazione "a pietra", quindi meno raffinati di quelli moderni.
Oggi parleremo del GRANO TIMILIA (o Tumminia): veniva coltivato gia' nel periodo greco con il nome di trimeniaios: è una varietà di grano antica molto pregiata, piuttosto resistente alla siccità, non necessita di molta acqua ed è infatti tipico delle regioni meridionali, soprattutto del territorio siciliano, diffuso anche nel sud Europa, in Spagna, Portogallo e Francia. E' adatto alle coltivazioni biologiche e non necessita di molte cure.
Viene lavorato per mezzo di antiche macine a pietra ed è altamente digeribile, grazie al basso contenuto di glutine. E' un grano molto aromatico e profumato con un gusto inconfondibile. Inoltre acquistando i grani antichi si aiutano i piccoli produttori agricoli.
« Il frumento è bellissimo. La tumenia (TUMMINIA), nome che sembra derivi da bimenia o trimenia, è un dono prezioso di Cerere: è una specie di grano estivo, che matura in tre mesi. Lo seminano dal primo gennaio al giugno, e matura sempre entro un tempo determinato. Non ha bisogno di molta acqua, ma piuttosto di gran caldo; da principio mostra una fogliolina assai delicata, poi cresce come il frumento e infine acquista molta forza… »
(Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Sicilia, 1787)
Andiamo ora a sperimentare una nuova ricetta utilizzando delle meravigliose tagliatelle biologiche di grano Bio di Timilia... sento già il profumo!
Tagliatelle di grano antico siciliano Timilia alla "panna" di finocchio, noci e radicchio rosa
(Ricetta vegana a basso contenuto di glutine)
Dosi per 3 persone:
- 250 gr di tagliatelle Bio di Timilia (reperibili nei negozi Bio e sui siti specializzati in prodotti biologici, vegani, mercati locali etc)
- 1 finocchio
- 1/2 radicchio rosso
- 1 radicchio rosa (1/2 parte esterna per la decorazione e la parte centrale per la preparazione)
- 1 cipolla rossa
- Cumino, olio, sale integrale, pepe nero q.b.
- 5-6 gherigli di noci
Procedimento:
In una casseruola lessare il finocchio precedentemente lavato e tagliato a pezzetti in poca acqua salata, con qualche fettina di cipolla rossa ed alcuni semi di cumino.
A cottura ultimata, scolate e frullate il finocchio unitamente ad olio EVO premuto a freddo e pepe nero macinato al momento. Otterrete una magica "panna" che servirà a condire le gustose tagliatelle.
Nel frattempo mettere a bollire l'acqua per le tagliatelle che necessiteranno di pochi minuti. In una padella invece rosolate striscioline di 1/2 radicchio rosso e 1/2 radicchio rosa (prendendo la parte interna) con olio EVO, sale integrale e fettine di cipolla rossa.
Cuocere le tagliatelle e scolarle al dente per poi mantecarle nella padella del radicchio, aggiungendo anche la "panna" di finocchio, pezzettini di noci, un filo di olio e pepe nero.
Comporre il piatto ponendo il radicchio rosa residuo (la parte esterna) su di un bel piatto di portata ed appoggiare nel centro le tagliatelle, con due gherigli di noci ed un pezzettino di finocchio per decorare. Portate in tavola e gustate in totale armonia!
Dopo aver mangiato questo primo, avrete già pronta l'insalata-radicchio a sostituzione del secondo piatto.
A presto e buon appetito!
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