Prima di conoscere meglio questo fiore, credevo che la Calendula fosse una normalissima margherita, un po' più grande e dai petali color arancio vivo. La vedevo spesso negli orti, nei giardini, ma anche e soprattutto nei prati incolti, pieni di fiori di campo. Qualche anno fa, quando è nata in me la passione per le erbe in generale, ho scoperto che questa margherita era in realtà una potentissima pianta, dalle numerose proprietà officinali. La cosa bizzarra è che avevo usato creme alla calendula per molto tempo, specialmente con i bambini piccoli, ignorando completamente l'identità di questo fiore.
La Calendula (calendula officinalis) appartiene alla famiglia delle Asteraceae o Composite (proprio come il Tarassaco) ed è un fiore dal colore che va dal giallo zafferano all'arancione molto intenso: i piccoli petali vengono raccolti ed essiccati per le loro numerose proprietà medicinali. È una pianta erbacea annuale e a volte può raggiungere gli 80 cm di altezza. Cresce in tutta Italia, dalla zona mediterranea a quella submontana e i suoi fiori si raccolgono da aprile fino a fine Settembre (media stagionale del territorio italiano, che varia a seconda della regione).
Perchè la Calendula si chiama proprio così? Sembra abbastanza evidente l'etimologia dalle "calendae romane": Calendula prenderebbe quindi il nome dalla parola latina "calendae", che per i romani indicava il primo giorno del mese, in quanto la Calendula fioriva il primo giorno di ogni mese.
Il fiore del Sole e della Luna Nel passato, la Calendula apparteneva al gruppo delle "erbae solaris", a causa dell'apertura e chiusura del fiore al passaggio del sole. Poi, verso l'inizio del '900, venne utilizzata come barometro dagli agricoltori: se verso le sette del mattino i petali non si erano ancora aperti, era molto probabile l'arrivo della pioggia durante la giornata. Inoltre, insieme al fiore di Tarassaco, condivide l'eliotropismo positivo (dal greco helios = sole e tropos = direzione): infatti segue il passaggio del sole da est a ovest, man mano che questo si posta.
Ma non è unicamente al Sole che la Calendula viene spesso associata: anche la Luna ha una grande affinità con questo fiore, poichè la sua fioritura dura quasi una fase lunare completa e i suoi semi falciformi hanno la stessa forma che ha la Luna nella prima parte della fase crescente.
La Calendula nel passato attraverso verità e leggende
La Calendula, oltre che venire utilizzata a scopi officinali, aveva anche un significato religioso per il cristianesimo: il suo colore dorato l'aveva insignita del soprannome "Oro di Maria" e per questo motivo i fiori venivano usati nelle cerimonie religiose, specialmente quelle pasquali, e per decorare gli spazi sacri.
I fiori venivano anche utilizzati nelle tinture: grazie al colore intenso dei petali, si usavano come colorante per tingere le stoffe al posto dello zafferano che era, come oggi, molto costoso.
Santa Ildegarda di Bingen, erborista e suora tedesca dell'anno mille, usava la Calendula per curare i suoi pazienti e la considerava una tra le migliori erbe medicamentose, soprattutto per i disturbi intestinali e per la pelle. Anche la medicina ayurvedica, da secoli, esalta questa pianta: non è un caso che ancora oggi i fiori sono coltivati in tutta l'India e in grandi quantità nella famosa Valle dei Fiori nel Parco Nazionale di Ranthambore.
Ci sono tante altre leggende su questo fiore, e varie associazioni, specialmente per quello che viene considerato il linguaggio dei fiori: il fatto che la Calendula chini il capolino al tramonto, è stata considerata una forma di sottomissione e di dispiacere per la scomparsa del sole, e per questo le è stata associata la simbologia di fiore del dolore e della pena.
In Germania, invece, alcune donne seminavano fiori di Calendula nelle impronte lasciate dal proprio amato, convinte di associare la lunga fioritura di questo fiore alla lunga durata del loro rapporto sentimentale.
Un fiore femminile Nella tradizione popolare, la Calendula è sempre stata usata come rimedio per i problemi femminili: infatti, il suo infuso regolarizza un flusso troppo abbondante o troppo scarso ed è quindi un potente emmenagogo, sperimentato da secoli di utilizzo. Utile ed efficace anche durante la menopausa per migliorare le caldane, dato che ha proprietà sudorifere.
Non a caso, per i medici del periodo medioevale, la Calendula officinalis era legata al ciclo mestruale proprio per la fioritura mensile della pianta (teoria delle signature secondo cui ogni pianta è “segnata” nel proprio aspetto dalla sua funzione: la forma, il modo in cui cresce, il colore e l’odore suggeriscono qualcosa in merito alle energie curative che la pianta possiede) e assunta nelle dosi prescritte provocava le mestruazioni e ne attenuava i sintomi concomitanti.
La Calendula ai giorni nostri
La ricerca botanica ha dimostrato che i fiori di Calendula contengono molti principi attivi, tra cui vari antiossidanti e oli volatili: sono proprio questi i responsabili del colore brillante della pianta e dell'odore forte e intenso, ed è proprio grazie a queste proprietà antiossidanti che la Calendula viene usata in tantissimi modi:
PER LA PELLE Si utilizza questa pianta per lenire scottature solari, verruche, morsi, acne e ulcerazioni, oltre che essere utile per guarire le ferite e la pelle secca. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che la Calendula aiuta a combattere la crescita di batteri nelle ferite.
Storicamente, e ancora oggi, uno degli usi più popolari della calendula è stata l'applicazione sulla pelle irritata per ridurre prurito, arrossamento, sensibilità, secchezza e gonfiore. È stato scoperto che la Calendula ha la capacità di promuovere la crescita di nuovi tessuti sani, aumentare il flusso sanguigno verso l'area interessata, aumentare la produzione di collagene - che rassoda e rafforza la pelle - idratare la pelle secca e accelerare il processo di riparazione della pelle dopo un intervento chirurgico. Inoltre, la Calendula è utilizzata localmente per:
ridurre l'eritema da pannolino e proteggere la pelle sensibile diminuire lo scolorimento della pelle causato dalle cicatrici ridurre le vene varicose antiestetiche trattare punture di insetti curare le ustioni ridurre la dermatite e l'eczema ridurre i lividi guarire i tagli infetti lenire la pelle dopo la rasatura trattare i peli incarniti ridurre la forfora sul cuoio capelluto diminuire altri segni di scarso flusso sanguigno e infiammazioni che colpiscono la pelle
PER I PROBLEMI INTESTINALI... E NON SOLO
La Calendula si utilizza soprattutto per ridurre i sintomi causati da malattie intestinali ma anche per la colite, la gastrite, il reflusso acido e l'ulcera. Numerose ricerche mostrano che le sostanze chimiche contenute nella pianta la rendono un'erba naturale citotossica, epatoprotettiva e spasmogenica: gli estratti prelevati dal fiore hanno dimostrato di proteggere le cellule dal danneggiamento dei radicali liberi - una delle cause principali dell'invecchiamento e del deterioramento cellulare. I principi attivi della Calendula non solo controllano il danno ossidativo dai radicali liberi che possono colpire i tessuti delicati, come quelli degli occhi, ma difendono anche dalle infezioni del tratto gastrointestinale e dei genitali causati da virus o batteri.
PER I CRAMPI E GLI SPASMI
Le azioni antispasmodiche della Calendula sono benefiche per alleviare gli spasmi muscolari, i crampi allo stomaco e i dolori relativi alla sindrome pre-mestruale. La Calendula è in grado di ridurre i crampi migliorando il flusso di sangue nell'area dolorante e diminuendo l'infiammazione.
PER LE INFEZIONI AGLI OCCHI
La Calendula riduce le infiammazioni agli occhi e varie forme di congiuntivite. Gli estratti della pianta possiedono proprietà antibatteriche, antivirali, antimicotiche e immunostimolanti che non solo riducono le infezioni oculari, ma aiutano la vista proteggendo i delicati tessuti degli occhi dagli effetti della luce UV e dal danno ossidativo.
PER L'ODORE Grazie al loro odore pungente, al contenuto di antiossidanti e agli oli volatili, i fiori di Calendula possono essere utilizzati per respingere naturalmente le zanzare, i parassiti e altri insetti. Questo è uno dei motivi per cui i fiori di Calendula vengono comunemente piantati negli orti e utilizzati anche in forma di estratto in candele, spray e in molte lozioni contro le punture di zanzara.
PER IL COLORE
I fiori di Calendula hanno anche usi commerciali decorativi o culinari, come la tintura di prodotti alimentari: i petali si usano infatti anche per colorare il burro e alcuni tipi di formaggio. Alcuni allevatori hanno addirittura aggiunto la Calendula al mangime dei polli, al fine di rendere i tuorli delle uova di un giallo più intenso!
E in cucina? I fiori di Calendula sono commestibili: profumano vagamente di limone e hanno un sapore pepato, un po' piccante. Si possono mangiare crudi in insalata, oppure si possono lasciar essiccare per metterli nelle tisane. Sono anche ideali per condire pasta , frittate o zuppe. Il loro colore sgargiante aggiunge un tocco lussuoso ad ogni piatto!
Le foglie possono essere gustate nei misti primaverili e i fiori, uniti ai budini o ai risotti, tingeranno di giallo al pari dello zafferano. Inoltre i boccioli dei fiori si possono preparare come i capperi, anche se ovviamente non raggiungono la stessa intesità di sapore. Uno dei dolci più famosi in cui viene impiegata la Calendula è la "Maria Dorata", nome che probabilmente deriva da "Marigold", che è poi il nome inglese di Calendula. Le Marie Dorate sono dei biscotti che assomigliano alle Maddalene e si gustano con il te oppure calde con gelatina di frutta.
Il mio consiglio? Approfitta di queste stupende giornate primaverili per passeggiare tra i campi e fare un pieno di fiori, dalla Calendula alla Borragine, dal Tarassaco alla Camomilla e tantissimi altri: non è solo un modo per entrare a contatto con la natura in un modo più intenso, ma è soprattutto un'opportunità per creare una piccola "farmacia" casalinga, elargita gratuitamente e con amore dalla nostra Madre Terra.
P.S.
Il Calendario delle erbe officinali e spontanee è il modo migliore per poter consultare, ad ogni stagione, quali piante crescono sul nostro territorio. Grazie alle immagini e ad un indice analitico, è possibile riconoscerle e controllare il mese esatto in cui nascono e fino a quando è possibile raccoglierle.
Il Calendario lo puoi trovare qui sul sito:
https://www.ilcalendariodellorto.com/acquista/Calendario-delle-erbe-officinali-e-spontanee-p122149674
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